(Storie dal laboratorio di scrittura autocreativa, condotto da Social.Net)
Ecco Tommaso, appena sceso dal traghetto che si dirige verso quella che è la sua nuova casa, almeno per i prossimi sei mesi.
Era stato molto chiaro con l’agente immobiliare: voleva una casa nuova, moderna, vicino al mare, piuttosto isolata.
Tommaso non sta scappando, Tommaso vuole solo vivere un momento di pace, una pace mai sognata visto che fino a due mesi fa credeva di avere tutto, ma un tutto desiderato e costruito da altri. Due mesi fa Teresa se n’era andata, senza troppe spiegazioni, come era solita fare perché comunque Tommaso avrebbe capito. E invece Tommaso non ha capito nulla e, per la prima volta, non ha nessuna intenzione di capire e con la sua determinazione, che fino a quel momento aveva tirato fuori solo per il lavoro, ha cambiato le chiavi di casa (una casa voluta da Teresa e costruita sua immagine, piena di cose, alcune antiche che a lui non piacevano proprio); e poi è andato in banca a bloccare qualsiasi movimento di quella donna ( per questa volta il momento di riflessione lo pagava lei). Teresa, venti anni insieme e oggi Tommaso si chiede perché, perché le ha permesso di bloccare il suo respiro per tutto questo tempo! Tommaso ricorda la prima volta che l’aveva vista: una ragazza normale, non bellissima, ma con una caratteristica che lo ha fatto subito innamorare: quel suo essere brillante, sempre adeguata in ogni situazione, che sapeva sdrammatizzare, simpatica. Tommaso era un giovane ragazzo, pieno di sogni, con un grande amore dentro che aveva bisogno di donare. E Teresa non se l’è fatto scappare. È entrata nella sua vita e ci si è piazzata come fosse solo sua senza preoccuparsi troppo di ciò che Tommaso desiderava. E Tommaso c’è stato, si a volte era pesante, ma alla fine lei lo sapeva prendere e quella sua leggerezza sembrava alleggerire i pesi che quel giovane uomo si portava dietro. Ma oggi Tommaso vede tutto più chiaramente: Teresa è entrata nella sua vita come un carro armato e la sua finta leggerezza era solo un’arma per tenerlo buono. Teresa quante ne hai combinate, tanti colpi di testa che solo Tommaso sapeva perché per tutti doveva essere una donna speciale e perfetta, perché l’importante era mantenere questa immagine. Tommaso ha eliminato e poco a poco tutti i suoi sogni, perché ogni volta lei aveva una soluzione diversa, più giusta ( per lei naturalmente ): quegli amici meglio non frequentarli, riscriversi all’università anche no, un figlio proprio no. E adesso ultimo colpo di testa: un’avventura lavorativa strampalata con la sua amica Tamara, più scema di lei. Ma questa volta Tommaso non ha chiuso gli occhi e ha messo in luce tutte le bugie di quella donna e finalmente gridando a gran voce ha definitivamente chiuso con lei. Tommaso non vuole più sentire una parola e non vuole vederla mai più, butta con rabbia tutte le sue cose, e portando via l’ultimo sacco di quell’immondizia si sente finalmente felice!
Dopo aver chiuso con Teresa si dirige in ufficio per parlare con Roberto, il suo capo, e per la prima volta non avrebbe chiesto, ma preso senza paura un’aspettativa di sei mesi. Se lo studio pubblicitario di Roberto era diventato così importante, tutti sapevano benissimo che questo successo era dovuto soprattutto all’impegno di Tommaso che ci era stato sempre senza pretendere mai nulla. Potevano benissimo stare senza di lui per un periodo, visto che il lavoro era avviato e condiviso con Stefano, amico e collega da sempre, e Sara la preziosa collaboratrice.
Tommaso vede da lontano la sua nuova casa, bellissima, ma vede anche una cosa che lo insospettisce un po’: poco lontano dalla sua c’è un’altra casa, un pò più piccola, ma il suo unico desiderio è che sia disabitata. All’esterno della sua nuova casa un piccolo giardino, molto ordinato.
Entra e il profumo di nuovo e di pulito lo fa sentire a casa. Perlustra tutti gli spazi: un grande salone con cucina, due camere da letto e un bagno; tutto molto essenziale ma luminoso. E dalla vetrata del salotto può vedere il blu del mare: bellissimo!
Porta la valigia in camera e si sdraia sul letto, chiedendo a quei pochi pensieri che si è portato dietro di allontanarsi. Posiziona il computer nell’armadio, con l’obiettivo di lasciarlo lì e silenzia il telefono.
Ad un certo punto ha fame e decide di raggiungere a piedi il piccolo borgo di pescatori vicino per fare la spesa. Decide di fare la spesa ma in realtà non sa da dove cominciare, però vuole provare, per la prima volta, a vedere se c’è qualcosa che gli piace senza ingurgitare la prima cosa che trova.
Trova un negozietto di prodotti alimentari ben fornito e prende diverse cose, soprattutto fresche, di surgelati a lunga conservazione non ne vuole vedere nemmeno da lontano. Cerca qualche buon vino ma non c’è granché, però in un angolo ci sono delle bibite e altri alimenti bio con delle confezioni veramente belle e, quasi per premiare quell’ottima idea di marketing, ne prende una buona quantità.
Esce dal negozio soddisfatto con il suo sacchetto e si dirige verso casa.
Deve passare davanti alla piccola casa e ……. No …. esce una signora con lo sguardo gentile che lo saluta “ Salve! Lei deve essere il mio nuovo vicino! Benvenuto!”. No … la vecchia in cerca di conservazione proprio no ….. la saluta cordialmente ma accelera il passo e se ne va verso casa sua.
Sistema le cose nel frigo, prova a cucinarsi qualcosa prendendo alcune facili ricette da internet. Si ferma a guardare il risultato del suo lavoro: per essere la prima volta che cucina non è male! Tommaso è fiero di sé!
L’abbandono di Teresa l’ha quasi ucciso, ma in quel dolore ha sentito qualcosa nel cuore che gridava “ resisti può essere un’opportunità” e allora ha preso al volo questa intuizione, come era solito fare a lavoro con idee che arrivavano all’improvviso e che si erano rivelate di grande successo per tanti clienti. Per una volta l’idea era per lui, ma non sapeva dove l’avrebbe portato.
Prima notte nella sua nuova vita: si è addormentato con la sua musica preferita, nel profumo delle lenzuola pulite e si risvegliato con la luce del sole che si rispecchiava sul mare: Tommaso pensa che se ci fosse il paradiso forse sarebbe simile a quel risveglio. Si alza e va verso il suo mare, lo ha sempre adorato ma negli ultimi venti anni aveva dovuto abbandonare la sue adorate immersioni perché Teresa lo trascinava sempre in qualcosa di diverso da fare.
Il giorno prima in paese aveva notato un club di sub, ci si dirige subito, prende tutto il necessario e si va ad immergere, forse per ritrovare quella libertà che solo il mare gli aveva dato. Tommaso lì, in mezzo al mare, si sente di essere fuori dal tempo e dallo spazio e si sente di gridare “sono vivo!”. Finita l’immersione incontra alcuni giovani pescatori, scambiamo due chiacchiere, gente semplice ma finalmente gente vera. Gli regalano del pesce, lui ringrazia e ricambia con una bevuta. Torna a casa felice ma … con quel pesce che ci farà? Non ha idea di come prepararlo.
E eccola di nuovo, davanti alla piccola casa, la vecchia in azione, questa volta però cammina verso di lui e gli dice “ciao io sono Maria e ti ho preparato un piccolo aperitivo, sapevo che saresti passato a quest’ora”. “ E no” pensa Tommaso “la vecchia che vuole fare amicizia proprio no”, però non riesce a tradire il bravo ragazzo educato che è e risponde “ Salve, io sono Tommaso, grazie Maria accetto volentieri”.
Entra in quella piccola casa ordinatissima che profuma di lavanda e rimane senza parole: tutte le pareti sono tappezzate di foto di viaggi, in alcune Maria sorride, spesso vicino a lei un uomo, il suo uomo.
La cosa sorprendente è che quella vecchina gli ha preparato un ottimo Spritz con stuzzichini da chef stellato e si chiede “ ma tutte queste cose per me, e se non mi fossi fermato? Ma forse aspettava qualcun altro.” Altra cosa sorprendente è che Maria non gli chiede nulla della sua vita, ma vuole solo sapere com’è andata l’immersione di oggi. A Tommaso viene quasi da piangere, era l’unica cosa che aveva bisogno di raccontare a qualcuno. Si è fatta l’ora di andare a casa, Tommaso riprende il sacchetto del pesce e senza neanche chiederglielo Maria gli spiega come prepararlo. Quella “vecchia” come l’aveva chiamata, è stata una coccola in quella prima giornata di vita nuova.
I giorni passano, Tommaso è sempre nel suo mare, con i suoi nuovi amici pescatori e qualche volta qualche visita cordiale a Maria.
Una domenica mattina si sveglia con un rumore strano che viene dall’esterno: Tommaso si alza e va a vedere cosa può essere, e che si trova? Un piccolo gatto che piange fuori dalla sua porta. Lo guarda e pensa “ no un gatto abbandonato proprio qui e adesso” e fa del tutto per mandarlo via. Ma la piccola bestiola non se ne va e continua a piangere disperato. Per non sentirlo più, Tommaso prende una ciotola con qualcosa da mangiare e gliela appoggia fuori dal cancello, sperando che una volta sazio se ne sarebbe andato. In realtà il micio ha mangiato e poi è comodamente rientrato in giardino e ha preso posto sull’adorata amaca di Tommaso come fosse casa sua. A vederlo così Tommaso lo avrebbe mandato via in malo modo ma siccome non ha voglia di discutere nemmeno con il gatto, lo lascia lì e se ne va nel suo mare. I giorni passano e il gatto non ne vuole sapere di andarsene, Tommaso lo ignora ma non riesce a non dargli da mangiare: al gatto sembra bastare quel cibo e quell’uomo che non lo vuole.
Sono passati quattro mesi in una nuova casa, in quel posto incantevole, con un gatto abusivo, un’amica vecchia e discreta e nuovi conoscenti con cui passare belle giornate, ma soprattutto con lui, sua maestà il mare: la libertà.
Dopo tutto quel tempo, forse in un attimo di nostalgia Tommaso va a controllare la sua mail: tantissimi messaggi da leggere ma solo uno gli salta agli occhi, è di Roberto che dice “ forse non ti convincerò ma torna prima che sia troppo tardi”. Tommaso viene attraversato da un mare di emozioni ma non si lascia travolgere; prende le sue cose e va ad immergersi: solo nel mare c’è la risposta. In realtà però quel giorno, in quell’immersione non trova la risposta.
Ritorna a casa sconsolato ma una sorpresa lo attende: Maria si affaccia e lo chiama “ Tommaso vieni, è tutto pronto pranziamo insieme”. Dio solo sa quanto Tommaso aveva bisogno di Maria in quel momento, ma Maria come poteva saperlo?
Maria aveva preparato un buon primo piatto di pesce con un’insalata fresca e delicatissima e, per finire, una cheesecake alla fragola deliziosa, ma la cosa incredibile è che Maria aveva preso anche in vino preferito di Tommaso, che in questi mesi aveva tanto desiderato.
Maria quella sera sembra un fiume in piena, racconta a Tommaso tutta la sua vita, del suo grande amore Giulio, i loro viaggi e le loro pazzie fino al dolore più grande: Giulio in poco tempo viene portato via da un brutto male e lei per sopravvivere sceglie di scappare in quella piccola casa in riva al mare. Quando arriva in quella piccola casa vuota Maria piange e cerca di affogare quel dolore nel mare. Il mare la aiuta a farla sentire ancora viva e pian piano inizia prima a sistemare il giardino, poi a circondarsi dei ricordi del suo Giulio, poi le nuove amicizie del paese. Ad un certo punto sente che il mare le ha ridato la vita, anche alla sua età.
Tommaso è profondamente colpito dal suo racconto e si commuove, piange come un bambino, un pianto liberatorio. Maria lo lascia piangere e accoglie le sue lacrime come solo una’amica dal cuore grande sa fare. Tommaso ad un certo punto dice “Maria non so fino a quando resterò qui” e Maria con la sua pace risponde “resterai finché ne avrai bisogno”.
Tommaso torna a casa e per la prima volta si sente leggero. Prende il gatto che immancabilmente sta sull’amaca, lo porta in casa e decide che si chiamerà Leo.
Alcuni giorni dopo, dopo aver salutato i suoi amici ma con un arrivederci, dopo aver salutato Maria ma con un mazzo di fiore ed un biglietto per andarlo a trovare, prende la sua valigia e la gabbietta con Leo e si dirige verso il traghetto che lo riporterà alla terra ferma.
Nel viaggio saluta il mare, nel suo abisso aveva trovato l’uomo che voleva essere e aveva nel cuore un’unica certezza, avrebbe affrontato ogni momento senza affanno ascoltando i suoi desideri.
Al ritorno Tommaso si appoggia in un albergo, non torna nella vecchia casa che poi venderà per trasferirsi in un attico piccolo e luminoso.
Con molta calma va da Roberto per capire cosa sia successo durante la sua assenza: doveva infatti essere successo qualcosa di grosso. Purtroppo Stefano, che credeva essere suo amico, aveva voluto prendere le redini del lavoro approfittando dell’assenza di Tommaso cambiando modi e strategie in maniera molto subdola per costringere Roberto a vendere l’attività ed andarsene e così estromettere anche Tommaso. Ma Stefano non è tanto brillante e intelligente e soprattutto non ha capito che nel silenzio c’era una combattente: Sara. Sara infatti aveva capito il suo sporco gioco e ha deciso di non esserne complice, proteggendo sia Roberto che Tommaso.
Adesso gli equilibri erano completamente cambiati: Roberto chiedeva a Tommaso di tornare ma non come collaboratore ma come socio. Tommaso capisce che è tornato per questo: tornare ma in una vita nuova da protagonista.
Tommaso va da Sara, la abbraccia e le chiede “ perché hai fatto tutto questo, per te sarebbe stato più facile seguire Stefano” e Sara con uno sguardo come quello che a visto in Maria pochi giorni prima, gli dice “senza accorgertene negli anni tu sei stato tanto generoso con me, e mi hai insegnato a puntare alle cose vere e sono certa che al mio posto anche tu l’avresti fatto per me. Benvenuto capo nella tua nuova vita!”